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Crotone, Legambiente Calabria dice no al termovalorizzatore

In Calabria la gravità della questione rifiuti impone serietà e non necessita di annunci teatrali quanto anacronistici e costosi" dichiara Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria

Legambiente Calabria dice no all'ipotesi di costruire a Crotone un termovalorizzatore che bruci i rifiuti dell’intera Regione. "Crotone è una città già duramente colpita sotto il profilo ambientale da politiche di industrializzazione prima e di deindustrializzazione poi, totalmente errate e i cui effetti nefasti incidono ancora oggi sul territorio e sulla salute delle persone e, sicuramente, non ha bisogno di termovalorizzatori. In Calabria la gravità della questione rifiuti impone serietà e non necessita di annunci teatrali quanto anacronistici e costosi" dichiara Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria.

"Concentrarsi sull'economia verde"

"La direzione della politica europea in materia è molto chiara- spiega la Parretta - i fondi comunitari, da ultimo quelli previsti dal Recovery Fund, devono concentrarsi sull'economia verde e sulla lotta ai cambiamenti climatici, mentre impianti di incenerimento, discariche ed altre strutture di smaltimento di rifiuti indifferenziati non dovrebbero più essere finanziati per i loro effetti nocivi su salute e ambiente".

"Insistere sulla raccolta differenziata"

"I dati sulla raccolta differenziata nella città di Pitagora - commenta Nicola Abbruzese, membro del Consiglio Direttivo di Legambiente Calabria e co-responsabile del settore rifiuti e depurazione - sono molto bassi. In Calabria, sui rifiuti, bisogna fare scelte chiare che vadano nella direzione di un’economia circolare seria ed efficace e devono essere costruiti gli impianti della filiera del riciclo, a partire dagli impianti di compostaggio e digestione anaerobica per la produzione di compost di qualità e biometano. Annunci ad effetto da parte di alcuni politici, come quello sulla realizzazione di un termovalorizzatore nella città di Crotone, vanno nella direzione sbagliata e sono indirizzati a destabilizzare il sistema della raccolta differenziata che, se pur con troppa lentezza, sta finalmente crescendo in Calabria".

"Uscire dalla logica degli inceneritori"

"Per superare la perenne emergenza nella gestione dei rifiuti - conclude Anna Parretta - la Calabria deve uscire dalla logica degli inceneritori e delle discariche, sviluppando ogni possibile azione, per come previsto dalla normativa vigente, per far aumentare il riciclo da raccolta differenziata e lavorare sulla riduzione alla fonte dei rifiuti, seguendo l’esempio dei Comuni ricicloni e rifiuti free calabresi che anche quest’anno Legambiente premierà nel corso dell’Ecoforum regionale sull'economia circolare".

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