È appena terminata la conferenza dei capigruppo convocata dal presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni, e promossa dal sindaco Sergio Abramo, per discutere, nel timore di un aumento dei contagi, della riapertura delle scuole. La maggior parte dei partecipanti alla riunione ha sostenuto con forza l’esigenza di sospendere, ancora per qualche giorno, le lezioni. A seguito di consulti tecnico-giuridici si è ritenuto, considerando la recente ordinanza del Tar, che per l’amministrazione comunale sarebbe nei fatti illegittimo, in assenza di focolai, chiudere le scuole primarie e secondarie. Normalmente un’ordinanza emessa da un sindaco può essere impugnata al Tar e successivamente, in caso di sentenza contraria, revocata. In questo caso, dopo la sentenza emessa dal Tar venerdì, è stabilito in partenza che non si possono chiudere le scuole in assenza di focolai. Emettere quindi un’ordinanza sulla chiusura delle scuole configurerebbe un abuso d’ufficio. La conferenza dei capigruppo chiederà all’Asp, pertanto, una specifica informativa sulla situazione dei contagi. Contestualmente il sindaco chiederà all’Ufficio scolastico regionale di valutare, nel minor tempo possibile, se ci siano le condizioni per promuovere una formula di didattica “mista”, in presenza e a distanza, che armonizzi tanto le esigenze di prevenzione, quanto quelle di coloro che non possono, per motivi di lavoro o altro, tenere i propri figli a casa. Abramo ha anche detto che domani chiederà all’Asp di avviare uno screening con i tamponi su tutto il personale scolastico, docente e non. I capigruppo hanno sottolineato, in chiusura, che col Decreto Calabria sono stati ulteriormente ridotti i poteri di sindaci e Consigli comunali in materia di sanità. Decisione presa nonostante i sindaci calabresi avessero chiesto al presidente Conte, in un incontro ufficiale, di accrescere i poteri dei primi cittadini.