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Vaccinazione "senza regole". Gestione dell’Asp di Vibo sott’accusa

La campagna prosegue a colpi di denunce

L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

Se non andava bene con tamponi e tracciamento non sembra stia andando meglio con la campagna vaccinale. Questioni diverse ma che passano tutte dall’Azienda sanitaria dove dalla ricerca del virus all’antidoto contro il virus la confusione è stata... virale. E, in particolare, a non tornare sono gli elenchi dei vaccinati e l’ordine di somministrazione che sin dall’avvio della campagna sono finiti sott’accusa. Chi viene prima di chi, la domanda. Interrogativo a cui sembrava avere risposto il Ministero, indicando personale sanitario e Rsa tra i primi a cui inoculare le dosi, perché più a rischio. Ma quella stessa domanda non sembra avere avuto un riscontro nel vibonese, dove in fila in ospedale – a volte anche assembrati – per la somministrazione c’erano sì i sanitari ma in compagnia di amministrativi e tirocinanti Asp, oltre a medici in pensione che «ne hanno diritto». Nodi che si sono aggrovigliati alle denunce dei medici di medicina generale che, invece, proprio in prima battuta, sono stati esclusi – da due giorni si è avviata anche la loro vaccinazione – e che per questo avevano invocato l’intervento della Procura.

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