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"Basso profilo", de Magistris: "Il tempo è galantuomo. Inchiesta simile alla mia del 2005"

L'ex magistrato, oggi sindaco di Napoli e candidato a presidente della Regione Calabria: "Similitudini impressionanti con il lavoro da me svolto 14 anni fa"

«Non posso che esprimere, come ex magistrato, la mia soddisfazione nel constatare che, sia pure con tanto ritardo, sono emerse metodologie criminali identiche o molto simili a quelle su cui lavorai alacremente fra il 2004 e il 2007 prima che l’inchiesta «Poseidone» mi fosse sottratta». Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria, ex magistrato in servizio alla procura di Catanzaro, parla con l’AGI dell’inchiesta «Basso profilo» che ha portato alla luce un sistema di cointeressenze fra elementi della 'ndrangheta, esponenti politici locali e nazionali, e professionisti. Cinquanta persone sottoposte a misure cautelari e 82 indagati in tutto. Fra i nomi eccellenti indagati, il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, coinvolto anche nell’inchiesta «Poseidone» di de Magistris.

"Similitudini impressionanti con il lavoro da me svolto 14 anni fa"

«Dall’inchiesta "Basso profilo" - dichiara l’ex pm - emergono similitudini impressionanti con il lavoro da me svolto 14 anni fa. Società miste pubblico-privato usate da esponenti politici di quasi tutto l’arco costituzionale per la gestione di denaro e voti, attraverso un sistema che dalla Calabria arrivava a Roma ed a Bruxelles. Quando l’indagine arrivò al cuore di quel sistema - dice l’ex magistrato - purtroppo il procuratore dell’epoca, appena inviai un’informazione di garanzia all’allora parlamentare Giancarlo Pittelli (successivamente coinvolto in altre indagini, ndr) mi tolse l’inchiesta. Da quell'indagine emersero reati come l’associazione per delinquere, la violazione della legge Anselmi, il riciclaggio. Ero entrato - continua - nel cuore di un sistema massonico. Anche all’epoca Cesa era segretario nazionale dell’Udc ed emerse il ruolo di altri politici come il sottosegretario Giuseppe Galati».

"Il tempo è galantuomo"

Sono passati 14 anni e alcuni nomi riemergono negli atti dell’ultima inchiesta della procura di Catanzaro: "Il tempo è galantuomo - dice l’ex pm - Se mi avessero consentito di andare avanti forse non tutti gli indagati sarebbero stati condannati. Le inchieste si fanno anche per verificare l’effettivo coinvolgimento di persone che magari sarebbero risultate alla fine estranee, ma sicuramente ci sarebbero state delle condanne".

"Negli uffici giudiziari c'è più serenità"

Cos'è cambiato da allora? "Negli ultimi 10 anni è cambiata la politica. Il sistema, all’epoca, era più trasversale, coinvolgeva gli opposti schieramenti con personaggi anche di vertice dei partiti. Anche allora Cesa era segretario dell’Udc. Con questo - aggiunge - non voglio dire che tutti i politici del centro-destra o del centro-sinistra fossero corrotti. Il sistema che emerge dalla nuova inchiesta è comunque lo stesso e alcuni protagonisti sono sono le stesse. Ma il panorama politico è cambiato anche per la presenza di nuovi partiti, ma è cambiato il clima anche negli uffici giudiziari dove evidentemente c'è più serenità".

Su Gratteri

Oggi alla guida della procura di Catanzaro c'è Nicola Gratteri, un uomo assurto a simbolo della lotta alla 'ndrangheta. L’ex pm, oggi sindaco, lo ha mai sentito e incontrato? "Assolutamente no - è la risposta - tengo assolutamente distinti i ruoli. Da ex magistrato e uomo delle istituzioni non posso che esprimere la mia soddisfazione per le cose che stanno emergendo, ma so tenere distinti i ruoli, pur esprimendo il massimo sostegno a chi fa il suo lavoro onorando la toga. Oggi il mio ruolo è un altro. Sono sindaco di Napoli e mi candido alla presidenza della Regione Calabria affrontando la campagna elettorale col massimo impegno".

De Magistris sul doppio impegno: sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria

"A differenza di chi fa polemiche io lavoro 24 ore al giorno e garantisco che farò il sindaco in maniera continuativa, assieme ai miei collaboratori, fino all’ultimo giorno del mio mandato. Contestualmente diventerò presidente della Regione Calabria, grazie ai calabresi e alla rivoluzione che abbiamo cominciato a mettere in campo". Così Luigi de Magistris a margine del consiglio comunale di Napoli: il primo cittadino del capoluogo campano promette costanza e fedeltà alla causa anche in questi ultimi suoi mesi a Palazzo San Giacomo e con la campagna elettorale ormai avviata. A proposito della corsa di Dema in Calabria per l’ex pm "è ancora prematuro parlare di candidature in lista" mentre sono vivi i contatti con il movimento Tesoro Calabria dell’ex capo della protezione civile regionale Carlo Tansi.

"Con Tansi ci siamo incontrati - spiega de Magistris -. E’ stato un confronto proficuo perchè si riflette su quella coalizione civica di cui ritengo di farmi portatore. Non c'è un accordo ma c'è il dialogo, per il resto serve tempo".

Nei prossimi giorni l'aspirante governatore sarà impegnato in altri appuntamenti sul territorio mentre continuano incessantemente i contatti via web. "Come c'è la Dad per la scuola esistono anche le videoconferenze e ieri quasi fino a mezzanotte sono stato impegnato in un meeting con un centinaio di attivisti calabresi. E’ chiaro - prosegue ancora il sindaco di Napoli - che tornerò di persona. Ho bisogno di ascoltare, ho bisogno di informazioni e ho bisogno di coinvolgere nel mio progetto le tante storie credibili della Calabria".

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