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Catanzaro, la “soffiata” del finanziere a Brutto

L’inchiesta si intreccia con lo scandalo delle assunzioni fittizie dei consiglieri comunali

Palazzo De Nobili sede del Comune di Catanzaro

Le vicende giudiziarie che ormai da mesi assediano Palazzo De Nobili trovano un clamoroso punto di sintesi tra le pagine dell’inchiesta “Basso profilo”. Tra le migliaia di intercettazioni allegate all’ordinanza una sembra decisiva per fare chiarezza sullo scandalo dei rimborsi ai consiglieri comunali assunti solo fittiziamente in alcune imprese amiche. Tommaso Brutto, che a dicembre ha lasciato lo scranno nel civico consesso, è accusato di truffa nell’inchiesta “Gettonopoli” condotta dai carabinieri della sezione di pg. La sua assunzione fittizia nella società Verde Oro sarebbe costata al Comune rimborsi fino a un totale di 103.160,34 euro. La Procura ha già chiuso le indagini e si attende che il pm proceda o con la richiesta di rinvio a giudizio o con l’archiviazione.
Ora però grazie all’inchiesta scattata giovedì gli inquirenti possono contare su qualche elemento in più fornito proprio, involontariamente, da Brutto.

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