L’inferno non è molto difficile da immaginare. Per molti giovani è rappresentato dalla droga che ormai la si può acquistare in ogni città, piccola o grande che sia. “Dio”, come viene chiamata in gergo dai tossicodipendenti, è diventata una piaga anche nella provincia di Vibo Valentia che, come il resto d’Italia, segue le mode del momento in fatto di stupefacenti. Sanno cos’è l’inferno droga gli operatori socio-sanitari dei Sert (Servizio per le tossicodipendenze) di Tropea e Pizzo. Ogni giorno toccano con mano i danni devastanti che provocano: eroina, cocaina, anfetamina, marijuana e hascisc. «Tutti coloro – ha affermato un operatore socio-sanitario del Sert – che ne fanno uso, se non riescono a liberarsi dalla dipendenza, si uccidono lentamente. Con loro rischiano di distruggersi le famiglie, non solo sul piano relazionale, ma anche economico». Nel Sert di Tropea, guidato dal dottore Emilio De Pasquale, si curano i tossicodipendenti da eroina, cocaina e droghe sintetiche. Al suo interno operano medici, personale infermieristico e assistenti sociali che effettuano un lavoro multidisciplinare che sta dando ottimi risultati. I circa 50 tossicodipendenti vengono curati con il metadone e suboxone. Purtroppo, per mancanza degli psicologi all’interno del servizio, non viene effettuato il trattamento psicoterapico. Cosa che, invece, avviene normalmente nel Sert di Pizzo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro