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Catanzaro, il notaio Rocco Guglielmo voleva creare un nuovo parco

L’arte finisce al centro dell’inchiesta nel supplemento investigativo dell’indagine

Il palazzo di giustizia di Catanzaro

Un nuovo parco internazionale per le sculture d’arte contemporanea da realizzare sui tre ettari di collina che circondano la Torre Cavallara affacciata sul Golfo di Squillace. È il progetto su cui stava lavorando il notaio Rocco Guglielmo prima di essere coinvolto nell’inchiesta “Basso profilo”. Da giovedì scorso è interdetto alla professione e sottoposto al divieto di dimora nel Comune di Catanzaro. Guglielmo, gallerista noto in tutta Italia, aveva immaginato i tre ettari che circondano la torre di avvistamento cinquecentesca come la location ideale per un nuovo parco dedicato all’arte contemporanea come quello, divenuto ormai celebre anche fuori dei confini nazionali, che trova spazio nel Parco della Biodiversità. Una struttura, quest’ultima, che lavora in stretta sinergia con il Museo Marca di proprietà dell’amministrazione di cui il notaio Guglielmo è direttore artistico. «Un fratello» di quello già esistente spiega Guglielmo che aveva previsto nel progetto anche due teatri e l’illuminazione della torre, «viene una cosa spettacolare». L’arte però è finita agli atti dell’inchiesta Basso profilo. Nel supplemento investigativo inviato dai pm Veronica Calcagno e Paolo Sirleo al gip del Tribunale un capitolo è dedicato alle intercettazioni del notaio sul nuovo progetto.

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