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Catanzaro, il ministro Bonafede: “Aula bunker di Lamezia costruita in 5 mesi”

Espressa profonda gratitudine ai magistrati togati e onorari, agli avvocati, al personale amministrativo, alla polizia penitenziaria, a tutte le forze dell’ordine, a tutti coloro

Il ministro Alfonso Bonafede ha preso parte alla cerimonia di inizio dell'anno giudiziario a Catanzaro che viene celebrata nell'aula bunker di Lamezia, sede del maxiprocesso alla 'ndrangheta. «Il 2020 è stato l’anno della pandemia che, ovviamente, ha inciso fortemente anche sul settore della giustizia. Permettetemi di esprimere la mia profonda gratitudine ai magistrati togati e onorari, agli avvocati, al personale amministrativo, alla polizia penitenziaria, a tutte le forze dell’ordine, a tutti coloro che, con spirito di sacrificio, competenza e abnegazione, hanno permesso che la giustizia non si fermasse nemmeno nei momenti di maggiore difficoltà. Penso al periodo drammatico della scorsa primavera, quando avete sfidato la minaccia invisibile e insidiosa del contagio per recarvi negli uffici giudiziari e prestare la vostra opera al servizio dello Stato, anche in una terra difficile come questa in cui, a fronte delle numerose difficoltà e incombenze derivanti dall’ordinario contenzioso, la giustizia è altresì impegnata nella lotta quotidiana alla ‘ndrangheta. È anche nel vostro lavoro che si è misurata la resilienza del nostro Stato di diritto. Nel 2020 c’è stata una significativa diminuzione della popolazione detenuta, che risulta oggi essere pari a 52.305 detenuti fisicamente presenti negli istituti».

L'impegno del Ministero

«È importante soffermarsi sull’impegno profuso dal Ministero nel portare avanti, nonostante l’emergenza sanitaria, gli investimenti che sono indispensabili per supportare con maggiori risorse l’efficienza della macchina della giustizia.
È proseguito il piano ordinario triennale di assunzioni di oltre 13mila unità: in particolare, nel 2020 si è avuto il reclutamento di 1163 unità di personale amministrativo, delle quali 142 (ovvero oltre il 10%) destinate agli uffici del distretto di Catanzaro. Proprio per scongiurare gli effetti negativi della pandemia sullo svolgimento delle procedure selettive, il  Decreto Rilancio ha semplificato tali procedure consentendo ad esempio che, entro la primavera di quest’anno, possano prendere servizio presso questo distretto oltre 100, tra cancellieri e direttori (5 unità nella qualifica di direttore e di 111 unità nella qualifica di cancelliere) nonché di un congruo numero di operatori giudiziari a tempo determinato. Sono state poste le basi normative, amministrative e finanziarie affinché, a livello nazionale, entro il 2021, il servizio giustizia possa avvalersi del contributo di circa 7.000 donne e uomini in più».

La Magistratura e il piano tecnologico

«Analoga attenzione è stata riservata alla magistratura, portando a compimento l’aumento delle piante organiche (di 600 unità), previsto già con la Legge di Bilancio 2019. Infatti, con decreto ministeriale 14 settembre 2020 sono state rideterminate le piante organiche degli uffici giudiziari di merito, prevedendo la distribuzione in aumento di 422 magistrati, di cui 14 unità aggiuntive per il distretto di Catanzaro. Inoltre, il 30 ottobre 2020 è stata inviata al Consiglio Superiore della Magistratura la proposta di determinazione delle piante organiche flessibili distrettuali, un contingente di 176 magistrati chiamato a far fronte alle specifiche criticità di rendimento di ciascun distretto. La continuità dell’azione amministrativa durante la pandemia è stata assicurata anche grazie all’accelerazione delle politiche di digitalizzazione: in particolare, sono stati sperimentati nuovi modelli organizzativi, sia per il deposito degli atti che per l’accesso ai sistemi da remoto.
Per una maggiore condivisione delle innovazioni digitali introdotte, come ad esempio il sostanziale avvio del Processo penale telematico, nel luglio scorso è stato istituito lo Sportello permanente per la giustizia digitale, sulla base di un protocollo stipulato con il Consiglio Nazionale Forense».

La riduzione dell'arretrato

«Negli ultimi mesi del 2020, il Ministero ha contribuito alla stesura della bozza del Recovery plan che è stata di recente trasmessa al Parlamento. In tale bozza è previsto uno stanziamento di 2 miliardi e 300 milioni di euro per assunzioni finalizzate alla riduzione dell’arretrato nell’orizzonte del piano (2026): in particolare, si tratta di circa 16.000 addetti all’ufficio per il processo con contratto a tempo pieno e sino a 2000 magistrati. Inoltre, sono previsti 4200 operatori a tempo determinato per rafforzare la capacità amministrativa del sistema, su un duplice versante. Parte di questo personale, secondo quanto previsto nella bozza che è all’esame del Parlamento, è destinato ad integrare le cancellerie per sostenere l'aumento degli adempimenti amministrativi (come notifiche, depositi, comunicazioni); un’altra parte, invece, è volta ad integrare i profili tecnici (come architetti, ingegneri, geometri, contabili, informatici, statistici)».

Il Piano di ripresa

«Sempre nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è previsto lo stanziamento di 470 milioni per l’edilizia giudiziaria. La particolare attenzione rivolta dal Ministero a questo tema è testimoniata anche dalla realizzazione, in 5 mesi, di questa Aula bunker, con la fondamentale collaborazione dei componenti della Conferenza permanente, del Commissario Arcuri, della Regione Calabria e dell'Agenzia del Demanio, che ringrazio.

L'attività legislativa: le riforme

«Quanto all’attività legislativa, per le ragioni esposte all’inizio del mio intervento, mi limito ad elencare i disegni di legge approvati nel 2020 in Consiglio dei Ministri e attualmente all’esame del Parlamento: la Riforma del Processo Penale, la Riforma dell’Ordinamento Giudiziario e quella dei reati agroalimentari. Per quanto riguarda invece le norme approvate nel 2020, tra le altre ricordo: la Legge in materia intercettazioni; il Decreto legislativo correttivo del codice della crisi d’impresa; le disposizioni in tema di esecuzione della pena, con particolare riferimento alla detenzione domiciliare e al differimento dell’esecuzione della pena. Queste ultime, ad esempio, hanno modificato l’ordinamento penitenziario garantendo, per i casi più gravi, un supplemento di verifica da parte delle Procure Distrettuali e della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
Il Ministero, nell’anno appena trascorso, ha dato impulso alla verifica di impatto di alcune leggi, anche al fine di consentire la ricognizione delle migliori prassi applicative e lo studio di eventuali correttivi: mi riferisco, nello specifico, al Rapporto sull’applicazione del c.d. Codice Rosso che, come noto, ha introdotto numerose misure per fronteggiare la grave piaga della violenza sulle donne; al progetto di collaborazione interistituzionale sul sistema di contrasto ai fenomeni corruttivi denominato “Alleanza contro la corruzione” cui partecipano i vertici delle massime istituzioni giudiziarie ed economiche del Paese: i Presidenti di Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, ANAC, Governatore della Banca d'Italia. A livello internazionale, in occasione del ventesimo anniversario della Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale, nata da un’intuizione di Giovanni Falcone, l’Italia si è confermata Paese guida nelle politiche di contrasto alle mafie promuovendo due importanti risoluzioni approvate dalla conferenza degli Stati Parte. Nella consapevolezza di quanto sia importante che, anche attraverso il buon funzionamento di una giustizia rinnovata e più celere, lo Stato faccia sentire la sua presenza al fianco dei cittadini calabresi, esprimo il mio augurio di buon lavoro e di buon anno giudiziario».

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