Ventisei “croci” sulla “Strada del mare” . Tante se ne contano a partire dal 1998. Purtroppo i giovani morti sulla rete stradale provinciale non possono lasciarci indifferenti. C’è tanta rabbia tra i cittadini per l’ultima vita spezzata sulla “Zungri-Spilinga”. Simone, di appena 28 anni, se ci fosse stato un guardrail più robusto e una segnaletica più visibile in quel tratto maledetto, molto probabilmente, si sarebbe potuto salvare. Questo non è successo perché su quasi tutta la rete viaria i dispositivi di sicurezza sono quasi inesistenti. Addirittura in lunghi tratti mancano le “barriere metalliche” di ultima generazione. Necessarie come il pane per arrestare la corsa impazzita delle auto che sbandando, e può succedere nell’era degli smartphone, rischiano di finire nelle scarpate o addirittura nei tanti burroni che fiancheggiano le corsie di marcia. A denunciare lo stato di degrado in cui si trova la rete viaria provinciale è Nino Valeri, presidente delle associazioni “Paola e Dario” e “Familiari e vittime della strada”. «Spero che la Provincia intervenga per mettere fine allo stato di degrado trentennale in cui si trovano i 35 km della “Strada del mare”».
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