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Lamezia, operatori sportivi in crisi economica: Rischiamo di chiudere

Intanto è stato prorogato l’affidamento degli impianti cittadini

L'interno del Palasparti di Lamezia Terme

Emergenza pandemica e sussidi che non arrivano alle tante attività e ai tanti lavoratori costretti a fermarsi. Ogni attività sportiva che non sia prettamente agonistica è stata vietata all’interno degli impianti, costretti però a sostenere grosse spese: perché le utenze fisse rimangono e i canoni di locazione anche. E tutti gli operatori che mantenevano le rispettive famiglie con le loro attività? Fermi. Senza la certezza di uno stipendio a fine mese. Solo quei bonus che tardano ad arrivare e che non possono bastare a soddisfare le esigenze di un intero nucleo familiare. Sono previsti per gli operatori sportivi, infatti, appena 800 euro. Una cifra troppo irrisoria, che arriva con lentezza e che non basta a far fronte ad affitti, bollette e spese di ogni genere. «Noi abbiamo bisogno di lavorare per andare avanti – lamentano i vari tecnici – i nostri impianti sono stati messi in sicurezza seguendo i protocolli imposti e poi ci hanno chiuso rendendo vana anche quella spesa. Ora ci troviamo a febbraio e i sussidi dello Stato dove sono? Il mondo dello sport rischia di morire se non si interviene prontamente!».
Di converso, essendo comunque consentiti eventi e competizioni di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale, seppur a porte chiuse, è arrivata la proroga dell’affidamento fino al 31 dicembre 2021 dello Stadio "Renda" all'Asd Sambiase 1923, dello Stadio “Riga" alla Nsd Promosport e del Palazzetto "Sparti" all'Ats tra Basketball Lamezia, Ecosistem Lamezia Soccer e Royal Team Lamezia. Per la loro gestione sarà erogato dal Comune un contributo complessivo di 24.396 euro.

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