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Alberghi, villaggi e porto turistico. Il Waterfront di Lamezia resta un miraggio

Il progetto prevede investimenti privati e pubblici in un’area inquinata da anni

L'area costiera di Lamezia Terme

Il sopralluogo dei giorni scorsi ha riguardato solo alcuni ipotetici interventi sulla viabilità. Di concreto, insomma, continua a non esserci granché anche se, a parole, tutti continuano ad affidare grandi opportunità di sviluppo alla futura realizzazione del waterfront e del porto turistico. Durante il sopralluogo le proposte di Lameziaeuropa – Spa i cui azionisti di riferimento sono il Comune di Lamezia, la Regione, Invitalia, la Provincia e la Camera di commercio di Catanzaro – sono state ribadite all’assessore regionale Domenica Catalfamo e al dg Mimmo Pallaria, ma dovranno comunque essere concordate con Anas nell’ambito di un eventuale accordo di programma. Di sicuro, per quanto si apprende tra i corridoi della Cittadella, è fattibile la messa in sicurezza e l’allargamento del tratto di Statale 18 che attraversa la zona dei vivai, così come gli interventi sul ponte sopra il fiume Turrina. Quasi un’utopia, invece, sarebbe uno svincolo autostradale di accesso diretto all’area industriale, come per esempio ha promesso l’assessore regionale lametino Franco Talarico nel luglio scorso per confermare l’impegno della Cittadella «a promuovere a livello istituzionale il progetto anche a garanzia degli investitori internazionali».

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