Associazione culturale con l'obiettivo di promuovere le arti ma anche un importante strumento, secondo la Dda di Catanzaro, in mano al sodalizio criminale capeggiato da Umberto Gigliotta per emettere fatture false. Sono le due facce dell'associazione Mythos il cui presidente, l'architetto Jeso Marinaro, è indagato nell'operazione “Basso Profilo” nella sua veste di «partecipe all'associazione come testa di legno».
Per anni l'associazione ha lavorato con gli enti pubblici, in primis il Comune di Catanzaro. Da ultimo, nell'ottobre scorso, la Giunta ha accolto la proposta dell’associazione di riqualificare gratuitamente il cimitero di Gagliano, ancora prima l'amministrazione aveva detto sì alla concessione di un'area verde. E poi ancora esposizioni al Museo Marca, i fumetti per ricordare la figura del maestro Mimmo Rotella, ma soprattutto l'associazione e il suo presidente avevano raggiunto una certa notorietà per la rassegna, patrocinata dal Comune, di murales di arte sacra nel quartiere Gagliano. Diversi i comunicati stampa in cui assessori e consiglieri comunali sottolineano la riuscita delle ultime edizioni della manifestazione.
Ora però gli atti della Dda gettano una nuova luce sulla Mythos. A partire dal suo radicamento nello storico quartiere cittadino. Secondo quanto si legge nell’ordinanza che ha portato all'emissione di 50 misure cautelari, Gigliotta e alcuni componenti del suo gruppo «risultano collegati al clan dei Gaglianesi» e tra questi cita proprio il presidente Marinaro.
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