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Usura al gioielliere di Guardavalle, respinti i ricorsi di accusa e difesa

Francesco Galati (ritenuto vicino alla cosca Gallace) e la moglie Giuseppina Taverniti devono rispondere anche di estorsione

La Cassazione, pronunciandosi con un’unica sentenza, ha respinto sia il ricorso depositato dalla Procura che quello presentato da Francesco Galati, 43 anni, ritenuto vicino alla cosca Gallace, indagato (assieme alla moglie Giuseppina Taverniti, 40 anni) per usura ed estorsione ai danni di una gioielliera guardavallese, contro la sentenza del Tribunale del Riesame. Il Tdl aveva parzialmente riformato l’ordinanza del gip di Catanzaro, annullando l’accusa di usura e confermando quella di tentata estorsione.

risale al maggio scorso l’ordinanza di misura cautelare del gip di Catanzaro che ha raggiunto Galati e la moglie Giuseppina Taverniti, accusati di usura ed estorsione (con esclusione dell’aggravante mafiosa ravvisata, invece, dalla Procura). Le indagini, che hanno portato Galati in carcere, riferite a un periodo che va dal 2016 al 2019, sono scaturite dalla denuncia della vittima che ha raccontato anni vessazioni subite da parte della coppia, a seguito di un prestito iniziale erogato da Galati, da restituire con interessi lievitati fino al 240%. Ma ora la Cassazione, pronunciandosi con un’unica sentenza, ha respinto sia il ricorso depositato dalla Procura.

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