La promessa di un posto di lavoro per chi non ce l'ha, la minaccia di perderlo per chi invece già è occupato ma potrebbe non assecondare i diktat del “padrone” in cabina elettorale. Nelle carte dell'inchiesta “Basso profilo” emerge con tragica evidenza quello che gli stessi investigatori della Dia hanno ribattezzato “il mercato dei consiglieri”. Le intercettazioni disposte dagli inquirenti raccontano la frenesia dei giorni prima del voto del giugno 2017, le promesse, le pressioni ma anche le relazioni pericolose. Tutto collegato da un unico filo conduttore: «Ci si avvicina alle imminenti elezioni elettorali - si legge in una nota della Dia allegata agli atti dell’inchiesta - promettendo posti di lavoro in cambio di pacchetti di voto, facendosi consegnare curricula e più in generale nominativi di persone da far assumere presso imprese gestite da soggetti che collegati tra loro sono vicini ad ambienti riconosciuti come mafiosi o che di questi si avvalgono per attività lavorative connesse a quella principale».
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