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Tragedia sfiorata sulla Statale 19 a Tiriolo, denunciata l’Anas per «inerzia»

Esposto dei sindaci di Cicala, Carlopoli, Serrastretta, Miglierina e S. Pietro Apostolo

I massi caduti sulla statale 19 nei pressi di Tiriolo

Finisce in Procura la tragedia sfiorata la sera del 13 febbraio sulla strada Statale 19 in prossimità di Tiriolo, quando un masso enorme, accompagnato da altri di grandi dimensioni, si è staccato dalle pendici del monte ed è piombato sulla sede stradale dove ha arrestato la sua corsa, occupando una carreggiata. Da circa due anni, in quel tratto di strada di competenza dell’Anas si circola a corsia unica alternata, con semaforo, senza che siano stati avviati interventi risolutivi e senza che nemmeno si abbia notizia di tempi e modalità di messa in sicurezza. È stata posizionata una rete paramassi, ritenuta «inadeguata ad assorbire l’urto di corpi pesanti», ed effettuato qualche intervento tampone sulla scarpata rocciosa e poi tutto si è fermato. L’enorme masso è caduto subito dopo il tratto interessato dalla rete, a dimostrazione che, come era stato evidenziato a suo tempo dai sindaci, «tale barriera oltre a essere inefficace», è stata disposta lungo un tratto insufficiente a intercettare i distacchi dal monte. «Tutto ciò – evidenziano i sindaci di San Pietro Apostolo, Cicala, Serrastretta, Carlopoli e Miglierina – mette in luce l’inerzia e la sottovalutazione o l’errata analisi dei rischi, da parte dell’Anas, oltre all’inadeguatezza dell’intervento posto in essere, con conseguente esposizione a rischio per la pubblica incolumità», presentando una denuncia alla Procura della Repubblica di Catanzaro, allo scopo di «accertare eventuali responsabilità per inerzia, sottovalutazione del rischio e inadeguatezza degli interventi eseguiti».

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