«Bisogna fare come abbiamo fatto con il depuratore»: le parole pronunciate da Tommaso Brutto, ex consigliere comunale finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Basso Profilo”, intercettate dalla Procura nel corso delle indagini e riferite all’assegnazione di alcuni appalti di manutenzione di strutture comunali aggiungono un ulteriore elemento di preoccupazione su una delle vicende più complesse della storia amministrativa di Catanzaro. Proprio sul depuratore, infatti, da tempo si attende una soluzione definitiva ad un problema i cui effetti negativi si riflettono su ambiente, appeal turistico della città e prospettive di sviluppo locale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro