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“Basso Profilo”, niente aggravante mafiosa per Luciano D'Alessandro

Il tribunale del Riesame ha emesso un’ordinanza relativa alla posizione di Luciano D’Alessandro, figlio del finanziere anche lui indagato nell’operazione “Basso Profilo”, l’indagine che ha coinvolto sia esponenti delle cosche mafiose del Crotonese e del Catanzarese, che politici anche di rilievo nazionale, nonché imprenditori e dipendenti della pubblica amministrazione. Con l’ordinanza emessa oggi Libertà ha attentamente riesaminato la posizione di Luciano D’Alessandro, che era detenuto presso la casa circondariale di Lecce, ed ha ritenuto di accogliere le istanze formulate dal difensore Enzo De Caro eliminando l’aggravante mafiosa e alleviando la posizione carceraria dello stesso al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari presso il suo domicilio.

D’Alessandro, secondo l’accusa, era da ritenere responsabile di essersi associato con altri soggetti e di aver partecipato ad un’operazione in Albania per la quale tutti gli associati si riproponevano di introdursi nei gangli della pubblica amministrazione al fine di trarre vantaggio per l’attività commerciale aperta in Albania. Con il provvedimento odierno la posizione del D’Alessandro è stata notevolmente alleggerita e solo per questo è stato possibile un ridimensionamento sia dell’accusa che della posizione cautelare. Il difensore dell’indagato, Enzo De Caro, si è dichiarato soddisfatto per il risultato ottenuto.

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