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Omicidio Gentile a Catanzaro, ad aprile il terzo processo d’appello

Si torna in aula dopo l’annullamento disposto dalla Cassazione

Via Arena, a Catanzaro, dove fu ucciso Marco Gentile

Inizierà il prossimo 22 aprile il terzo processo d’appello per Nicholas Sia, il giovane accusato di aver accoltellato a morte il diciottenne Marco Gentile, il 24 ottobre 2015, nella zona dei giardini di San Leonardo. Il 9 ottobre scorso la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la precedente sentenza dei giudici catanzaresi che avevano ridotto la pena per l’imputato a 12 anni di carcere riconoscendo l'attenuante della provocazione e ritenendola prevalente, unitamente alle già riconosciute attenuanti generiche, sulla contestata aggravante. Una decisione impugnata dal sostituto procuratore generale di Catanzaro Raffaela Sforza. Gli ermellini hanno evidenziato che «l’attenuante della provocazione consiste in uno stato d’ira determinato nell’agente da un fatto ingiusto altrui; tuttavia nel caso di specie, la Corte territoriale ha riconosciuto l’attenuante senza approfondire, in maniera specifica, la provenienza delle vessazioni “provocatorie”, e, in particolare, se tali fatti ingiusti fossero stati posti in essere dalla vittima». «L'imputato - si legge nella sentenza della Cassazione - aveva subito atti di prevaricazione, ma ad opera del gruppo di coetanei che frequentava; Marco Gentile, che pure “si atteggiava a capo”, risulta però protagonista soltanto di un episodio concernente la sottrazione di una playstation in relazione al pagamento di un debito non pagato da Sia».

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