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Compravendita di master e attestati a Vibo, le indagini vanno avanti

Procura e carabinieri di Vibo cercano di tracciare tutti i possibili acquirenti. Scalese (Cgil): il controllo deve essere una priorità

Il procuratore capo di Vibo Valentia, Camillo Falvo

Mentre Procura e carabinieri cercano di ricostruire coordinate e numeri del presunto mercimonio ai danni della pubblica istruzione – attraverso la compravendita di di master, attestati, abilitazioni, diplomi e quant’altro – nonché di tracciare i “beneficiari”, a intervenire sull’inchiesta “Diacono” è Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, che sollecita maggiori controlli nelle scuole paritarie.

Dopo i dieci arresti (7 in carcere e tre ai domiciliari) eseguiti nei giorni scorsi il lavoro degli inquirenti non si è fermato. Infatti l’attività – coordinata dal procuratore Camillo Falvo e dal sostituto Ciro Luca Lotoro e condotta dai militari del Comando provinciale, guidato dal col. Bruno Capece – è tuttora in corso con l’obiettivo di chiudere il cerchio non solo su quanti avrebbero nel tempo acquistato titoli abilitativi, ma di meglio delineare i contorni della presunta associazione per delinquere che avrebbe gestito l’affaire.

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