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Focolai a Catanzaro e Lamezia, Ferro: il ministro Lamorgese sottovaluta il fenomeno

«Si fa sempre più evidente la necessità di istituire delle micro zone-rosse con controlli in accesso e in uscita, anche con l’utilizzo dell’Esercito, sul modello di quanto realizzato in Cina nei compound residenziali»

«Il ministro dell’Interno Lamorgese continua a sottovalutare la grave situazione in cui versano alcuni territori in cui vivono in prevalenza da famiglie di etnia rom, in cui si registra una preoccupante diffusione del contagio, in particolare in Calabria». È quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro  che prosegue: «Apprendiamo oggi dalla stampa che sono stati accertati decine di positivi nel quartiere “Ciampa di Cavallo” di Lamezia Terme, mentre da giorni è in atto un vero e proprio focolaio nella zona di viale Isonzo a Catanzaro, con circa 70 positivi e oltre 250 ordinanze di quarantena, un problema già affrontato nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Inoltre lo stesso sindaco del capoluogo calabrese ha confermato che alcuni contatti dei positivi hanno rifiutato di sottoporsi a tampone. A preoccupare è soprattutto il mancato rispetto delle ordinanze di quarantena, tanto che in sede di Comitato si è deciso di rafforzare i controlli da parte delle forze dell’ordine. Ciò però non può essere sufficiente. Si fa sempre più evidente la necessità di istituire delle micro zone-rosse con controlli in accesso e in uscita, anche con l’utilizzo dell’Esercito, sul modello di quanto realizzato in Cina nei compound residenziali.  I quartieri e gli accampamenti rom sono delle vere e proprie bombe igienico-sanitarie già innescate, che rischiano di esplodere in maniera incontrollata con la diffusione delle varianti. Già a novembre avevo chiesto con una interrogazione al ministro Lamorgese di assumere iniziative per la prevenzione del contagio all’interno dell’accampamento rom di località Scordovillo di Lamezia Terme, uno dei più grandi del Sud Italia, in cui famiglie numerose vivono stipate tra container e baracche, in condizioni igienico-sanitarie precarie e senza alcun rispetto delle regole sul distanziamento sociale. Una interrogazione rimasta senza riscontro, così come quelle precedenti con cui chiedevo al governo lo sgombero dell’accampamento. Il rischio concreto è che la situazione all’interno dei campi e dei quartieri rom, sempre in rapida evoluzione, possa rapidamente degenerare, con gravi ripercussioni sul fronte sanitario. Chiedo ancora al ministro Lamorgese quale sia, ad oggi, la situazione dei contagi da covid-19 all'interno degli accampamenti rom presenti sul territorio nazionale e se e quali specifici protocolli di contenimento dei contagi il Governo abbia deciso di applicare all'interno degli stessi, considerata la loro peculiarità».

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