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Pizzo, “La Nave” a rischio demolizione. Il proprietario: pronti a incatenarci

Lo storico ristorante sequestrato dal 2017 per occupazione abusiva del suolo

Il ristorante “La Nave” a Pizzo

L’obiettivo della triade commissariale è demolire ogni abuso al fine di ripristinare la legalità in un territorio troppo bistrattato da chi, contando sull’impunità, ha pensato solo di occupare spazi senza autorizzazione. Un discorso ad ampio raggio, dunque, che ha coinvolto anche lo storico ristorante “La Nave”, finito nella lista delle opere abusive. Il caratteristico locale – a forma di nave appunto – è chiuso dal 2017 a seguito di un sequestro per occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo. Sigilli apposti dalla Guardia costiera e dalla Locamare, a conclusione di un’attività svolta anche con l’ausilio dell’agenzia del demanio. L’area (circa 420 metri quadrati) è ancora oggi sotto sequestro ed al suo interno vi sono la struttura realizzata in cemento e la veranda in legno lamellare. Il proprietario, Ruggero Antonio Ceravolo, ne richiese il dissequestro ma, ad oggi, anche a causa della pandemia in atto, le udienze continuano a slittare. Ceravolo non accetta affatto la demolizione quale soluzione e «sono pronto – asserisce perentorio – ad incatenarmi con tutta la mia famiglia. Siamo 17 persone pronte ad incatenarci davanti al locale e sono sicuro che anche molti pizzitani siano pronti ad abbracciare questa causa».

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