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Focolaio nel carcere di Catanzaro, 80 contagi. Si cercano volontari

Il Provveditorato della Calabria ha reso noto l’avvio di una ricognizione, in ambito regionale, per l’individuazione di personale che - su base volontaria - sia disposto a prestare servizio nell’istituto penitenziario di Catanzaro; iniziativa strettamente connessa al nuovo focolaio di infezioni covid scoppiato presso il penitenziario del capoluogo di Regione, a renderlo noto è il segretario generale del Sinappe, Raffaele Pellegrino, in una missiva rivolta al dottor Massimo Parisi, direttore generale Personale e risorse del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, al dottor Bernardo Petralia, capo dello stesso dipartimento, al dottor Liberato Guerriero, Provveditore Regionale Dell’Amministrazione Penitenziaria, e a tutte le segreterie del Sinappe Calabria.

"Pur apprezzando l’iniziativa regionale, si ritiene che la stessa non sia sufficiente da sola a far fronte alle criticità catanzaresi, inducendo chi scrive a perorare la causa di un'azione di respiro nazionale. Alla data odierna i numeri sono molto scoraggianti: i contagiati ammontano ad oggi a circa 80 persone fra personale del Corpo, personale del comparto Funzioni Centrali e popolazione detenuta; numeri tesi ad un inesorabile incremento in considerazione del fatto che non è stato effettuato ancora uno screening completo fra tutti gli operatori e fra la popolazione detenuta. Il tutto è da inquadrarsi in una condizione di sofferenza organica già accertata: un delta di circa 110 unità fra la forza presente e quella prevista a cui va ad aggiungersi il significativo numero di assenze (anche di breve e medio tempo) legate alla pandemia e agli effetti del vaccino", questa la situazione prospettata dal segretario generale nel corso della missiva.
In conclusione, la richiesta del segretario Pellegrino ai destinatari della missiva: "L’abnegazione, lo spirito di Corpo e l’alto senso del dovere che sta dimostrando il personale della Casa Circondariale di Catanzaro è senza dubbio encomiabile; tuttavia i sacrifici compiuti non possono di per sé ritenersi quale unica misura per fronteggiare l’emergenza. In ragione delle premesse e al di là della lodevole iniziativa provveditoriale, si chiede all’Amministrazione centrale di valutare l’assegnazione di un congruo numero di personale che abbia già manifestato la volontà di lavorare a Catanzaro, attingendo dalla graduatoria nazionale dei trasferimenti, al pari di quanto codesta Amministrazione ha già fatto in casi analoghi".

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