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Fusione tra “Mater Domini” e “Pugliese” di Catanzaro: la Corte costituzionale stronca la legge

Illegittimo il testo nella parte in cui «crea una “nuova” Azienda»

La Corte Costituzionale

La Corte costituzionale ha bocciato, di nuovo, la legge regionale di integrazione tra le Aziende ospedaliere di Catanzaro. È però la cronaca di una bocciatura annunciata da tempo dopo che la prima stesura della normativa regionale del 2019 presentava dei profili di incostituzionalità rilevati dalla Consulta per nulla sanati dall’intervento-lampo di maquillage disposto dall’allora presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini nell’aprile del 2020.

La storia dell’integrazione tra l’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’omologa di estrazione universitaria “Mater Domini” è lunga una ventina d’anni. Figlia del continuo rimpallo di responsabilità tra la politica regionale e locale, tra docenti dell’Ateneo “Magna Graecia” e dirigenti ospedalieri, la situazione è stata vicina a risolversi a giugno 2018 quando, dopo una serie di tavoli tecnici e politici avviati nel 2015 e coordinati dall’allora Commissario ad acta Massimo Scura, l’ex consigliere regionale Arturo Bova aveva depositato una proposta di legge che traendo spunto dalle riunioni, disponeva la fusione tra le due strutture rispettando l’autonomia delle stesse e della struttura commissariale nella definizione della procedura di accorpamento.

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