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In arrivo a Lamezia i rifiuti da altre province. Ato catanzarese sul piede di guerra

I sindaci chiedono un incontro urgente con il presidente della Regione e la sua Giunta

La discarica di località Stretto a Lamezia Terme

Sindaci in subbuglio nel lametino e nel catanzarese. I primi cittadini dei Comuni appartenenti all’Ato di Catanzaro hanno chiesto infatti un incontro urgente con il presidente e l’intera Giunta regionale per discutere del problema rifiuti. E questo, alla luce dell’ultima autorizzazione rilasciata martedì sera dalla Regione, che consente all’Ato di Reggio Calabria di sversare 90 tonnellate di rifiuti al giorno nella discarica di località Stretto. Situazione che porterà, nel giro di venti giorni, a riempire l’impianto lametino. Da qui la presa di posizione dell’Ato catanzarese, capitanata dal sindaco Sergio Abramo, secondo il quale «da mesi si susseguono tentativi di indebolire questo Ambito territoriale ottimale», unico Ato autosufficiente sul piano economico e gestionale dell’intero Mezzogiorno e il solo, al Sud, ad aver approvato il proprio Piano d’ambito. «L’ottimo funzionamento dell’Ato è stato più volte riconosciuto a livello nazionale – ribadiscono gli amministratori – facendolo diventare, a tutti gli effetti, un modello da seguire. Ciò non toglie che quanto avvenuto negli ultimi mesi, e cioè l’autorizzazione regionale al conferimento giornaliero di tonnellate di scarti di lavorazione nella discarica di Lamezia Terme, da parte di altri Ato, abbia gravemente compromesso la capacità di autosufficienza dell’Ato di Catanzaro. Questo rischia di vanificare gli sforzi di un territorio – che ha sviluppato negli anni un proficuo percorso di crescita e sviluppo del comparto».

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