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Sant’Anna-Asp di Catanzaro, vertenza in Tribunale. La clinica chiede i danni per 100 milioni

I vertici depositano una citazione per ritardi e omissioni

Il Sant'Anna Hospital di Catanzaro

Ritardi e omissioni, scatta la richiesta di risarcimento d’anni. Il Sant’Anna Hospital passa così dalle parole ai fatti e cita l’Azienda sanitaria provinciale e la triade commissariale in tribunale. A 20 giorni dal rinnovo dell’accreditamento, in effetti, lo stallo contrattuale permane, ma il management della clinica conferma di non avere alcuna intenzione di gettare la spugna e rilancia: «Le nostre attività riprenderanno il 6 aprile». La svolta, dunque, subito dopo il lunedì dell’Angelo, ma la notizia che squarcia l’attesa arriva proprio a ridosso del weekend pasquale ed è fatta di cifre quantificate e snocciolate in una citazione di 45 pagine frutto di 13 settimane di stop. Il caso della struttura cardiologica del capoluogo di regione è d’altronde la rappresentazione plastica di quanto il tempo sia denaro ed è in fondo questa la consapevolezza che sospinge una richiesta di risarcimento danni partita da una clinica avvolta nel silenzio di stanze di degenza vuote e sale operatorie senza bisturi in azione. Ancora pochi giorni e la normalità tornerà, ma senza il recupero di una cifra da capogiro, tra prestazioni erogate e mai pagate, contenziosi risalenti addirittura a 20 anni fa, somme ancora pignorate e pure il calcolo errato del budget riconosciuto per il 2017, la sopravvivenza a lungo termine è difficile anche soltanto da immaginare. In sostanza, sono quasi 32 i milioni che mancano all’appello e la gestione della crisi sembra aver messo il carico da novanta su una situazione esplosa a metà dicembre che adesso di milioni potrebbe valerne addirittura cento.

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