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Soriano, il Premio della Pace e della Solidarietà assegnato a Maria Chindamo

Riconoscimento ideato dai Padri Domenicani del Convento sorianese giunto alla quarta edizione e quest'anno assegnato all'imprenditrice scomparsa nel maggio del 2016

Maria Chindamo (imprenditrice scomparsa il 6 maggio 2016)

E' stato assegnato a Maria Chindamo - l'imprenditrice di Laureana di Borrello scomparsa il 6 maggio del 2016  in contrada Carini Montalto di Limbadi e vittima di una lupara bianca - la quarta edizione del Premio della Pace e della Solidarietà intitolato a Santa Caterina da Siena. Riconoscimento ideato dai Padri Domenicani del Convento di Soriano Calabro  che si articola in due sezioni: In Memoria e Donne del nostro tempo. E proprio per la sezione In Memoria quest'anno il Premio andrà a Maria Chindamo "per il coraggio di essersi ribellata a una sorte segnata dalla violenza e dalla mentalità 'ndranghetista, contrari alla libertà e dignità umana e ai principi del Vangelo".

La mattina del 6 maggio di cinque anni fa l'imprenditrice aveva lasciato Laureana di Borrello  diretta in  una delle sue aziende  in contrada Carini Montalto di Limbadi . E proprio davanti al cancello della proprietà venne ritrovata la sua auto, ancora con il motore acceso, la radio ad alto volume, lo sportello lato guida aperto e su di esso e altre parti del fuoristrada  tracce di sangue. Da allora dell'imprenditrice non si è saputo più nulla. Vane si sono infatti rivelate le ricerche del corpo o di qualche traccia.  Secondo quanto riferito da un collaboratore di giustizia Maria Chindamo è stata uccisa, il suo corpo "macinato" con un trattore ed i resti dati in pasto ai maiali. Una sorte agghiacciante destinata a una donna nel giorno del primo anniversario del suicidio del marito dal quale era separata.

Il Premio, istituito dai Padri Domenicani (l'idea è stata di padre Giovanni Calcara), nel solco del percorso tracciato da Santa Caterina - una laica, eletta a dottore della Chiesa,  capace di avere un ruolo decisivo per riportare la sede del Papato a Roma -  intende rendere giustizia alla dignità della donna e, al contempo, vuole essere "un'occasione di riflessione - spiega padre Calcara - alla luce di Santa Caterina da Siena, di come più che di rivendicazione, nella Chiesa e nella società, si tratta di rendere giustizia, appunto, alla dignità della donna. E di come sia lontano, purtroppo, il tempo in cui la nomina di una donna in posti di responsabilità non faccia notizia".

Le passate edizioni (nelle prime tre non c'era ancora la sezione In Memoria) sono state attribuite all'avv. Stefania Figliuzzi, ad Angela Napoli e a Beatrice Lento. La cerimonia di consegna - che rimanendo le restrizioni anti Covid si svolgerà da remoto - è in programma per la fine di aprile salvo ulteriori decisioni.

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