“Mi tagli i capelli? Oppure ho un’altra ragazza che viene a casa e sta già seguendo mia sorella e mia nipote”. Cosa c’è da commentare su una dichiarazione del genere? Di una cliente che chiama la propria parrucchiera di fiducia e, davanti all’urgenza di essere in ordine, messa “a repentaglio” dall’ultimo Dpcm, non ci pensa due volte a fare la sua proposta indecente, mettendo la professionista ad un bivio.
«A causa di queste chiusure prolungate – denuncia Antonella Loprete del salone “Hair Diffusion” di Catanzaro – il lavoro nero sta aumentando e gli abusivi stanno trovando terreno fertile. Nel primo lockdown siamo stati considerati i peggiori untori, poi servizi di prima necessità e, ora, nuovamente 100 passi indietro. Non è servito esserci adeguati alle norme prescritte, aver investito nell’acquisto dei dispositivi di sicurezza».
«La situazione è tragica – afferma Federica Barberio, del centro “Estetica & Benessere” di Catanzaro – Si parlava di 15 giorni, ora è stato confermato un nuovo slittamento al 21 aprile ma sappiamo perfettamente che l’intenzione è quella di portarci oltre al primo maggio con le saracinesche abbassate».
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