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Siti inquinati dalle scorie a Crotone, gli enti locali in pressing sulla Syndial per la bonifica

Ventuno aree dislocate tra Crotone, Cutro e Isola, escluse dai fondi della bonifica

L’obiettivo è obbligare Syndial (è la società che ne è l’erede), a bonificare i 21 siti, pubblici e privati, nei quali è presente il cosiddetto conglomerato idraulico catalizzato (Cic) che altro non sono che gli scarti della lavorazione industriale provenienti dall’ex stabilimento di Pertusola Sud. Per questo l’altro giorno nel palazzo della Provincia di via Mario Nicoletta, si sono incontrati il presidente facente funzioni dell’ente intermedio, Simone Saporito; i sindaci Vincenzo Voce (Crotone) e Maria Grazia Vittimberga (Isola Capo Rizzuto) ed il prefetto Domenico Mannino commissario straordinario al Comune di Cutro. Con loro anche i tecnici dell’Arpacal.

Si è concordato sulla necessità di redigere una nuova ordinanza dirigenziale da parte dell’ente intermedio che richiami la società che fa capo all’Eni a mettere in sicurezza e ripristinare le aree contaminate dislocate tra la città capoluogo (ce ne sono 19), Cutro (1) e Isola Capo Rizzuto (1). Infatti finora è certo che saranno bonificate solo tre aree pubbliche (il cortile della scuola di San Francesco, gli alloggi Aterp del quartiere Lampanaro e l’Istituto tecnico-commerciale “Lucifero”) dove è stato utilizzato come materiale di riempimento il conglomerato idraulico catalizzato, tutti ricadenti nel Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara, con i 17 milioni di euro messi a disposizione dal ministero della Transizione ecologica (ex dicastero dell’Ambiente) e Regione.

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