Stanze singole, grigliate con amici e affiliati e addirittura le chiavi del portone per entrare e uscire a loro piacimento. Ieri in collegamento con l’aula bunker di Catanzaro l’ex affiliato al clan Forestefano e ora collaboratore di giustizia Samuele Lovato, ha raccontato i giorni passati con l’ex boss vibonese, anche lui adesso pentito, Andrea Mantella nella clinica cosentina “Villa Verde”. Il collaboratore è stato sentito nel processo sulle false perizie mediche che avrebbero consentito a esponenti di spicco della ‘ndrangheta di poter lasciare le celle del carcere. Sul banco degli imputati ci sono nove persone: Andrea Mantella, 47 anni, di Vibo, oggi collaboratore di giustizia; Silvana Albani, 70 anni, di Bari, medico; Luigi Arturo Ambrosio, 83 anni di Altilia, medico, legale rappresentante della clinica “Villa Verde”; Domenico Buccomino, 67 anni, di San Marco Argentano, medico consulente tecnico della difesa; Massimiliano Cardamone, 44 anni di Catanzaro, medico legale; Antonio Falbo, 57 anni di Lamezia Terme; Francesco Lo Bianco, 49 anni, di Vibo; Salvatore Maria Staiano, 64 anni di Locri, avvocato penalista, già difensore di Mantella; e Giuseppe Di Renzo 47 anni di Vibo, avvocato penalista, già difensore di Mantella.
Lovato ha raccontato dei favori reciproci tra i boss ospiti e i vertici della clinica di Donnici.
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