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Caso Petilia: tra alimenti sottratti ai poveri, castagne “antisanzione” e molestie

Politica, imprenditoria e pubblica amministrazione. C'è un po' di tutto nel polverone che si è sollevato tra Petilia Policastro, Livorno e Catanzaro, dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone. Otto arresti domiciliari e divieti di dimora nella provincia, come da ordinanza del Gip su richiesta Procura della Repubblica, nei confronti di 8 indagati accusati  di peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione in atti giudiziari, soppressione, distruzione e occultamento di atti, concussione e violenza sessuale.

Il provvedimento

L'ampia attività investigativa, è stata condotta, dall’aprile 2018 al novembre 2020, dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Crotone, sotto la direzione della Procura distrettuale di Catanzaro, e, successivamente, diretta e coordinata dal procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia e dal sostituto procuratore Alessandro Rho.

Alimenti sottratti... ai poveri

Gli elementi raccolti nel corso dell’attività di indagine hanno consentito di delineare le molteplici condotte di un imprenditore, di due pubblici amministratori e di un pubblico dipendente del comune di Petilia Policastro, che, in più occasioni e con ruoli diversi, dall’aprile al dicembre 2018, si sono appropriati arbitrariamente o comunque hanno “distratto” dalle loro specifiche finalità alcune derrate alimentari rientranti nel progetto “Lotta alla povertà”. Nell’ambito di questo progetto, istituito ai sensi dell’art. 2 Regolamento (UE) n. 223/2014, era stata stipulata una convenzione in data 5 marzo 2018 tra il Comune di Petilia Policastro ed il Banco delle Opere di Carità, hee stabiliva le regole che disciplinavano l’elargizione di beni alimentari da parte dell’ente assistenziale all’ente locale, per il sostegno delle persone indigenti. Diversi sono stati i pacchi viveri distribuiti non a soggetti bisognosi e ricompresi negli appositi elenchi, ma ad amici e conoscenti e addirittura, in alcune occasioni, anche a persone appartenenti alla locale criminalità.

Un'ammenda ammortizzata... con olio e castagne

Le indagini hanno altresì permesso di acquisire gravi indizi in relazione ad un episodio di corruzione verificatosi il 21 novembre 2018 a Crotone. In quella data in un bar della città pitagorica, due amministratori pubblici e un tecnico comunale del comune di Petilia Policastro, su mandato del sindaco di quest’ultima cittadina, si sono accordati con un Dirigente del Dipartimento di prevenzione Asp di Crotone, affinché, ricevuti alcuni beni alimentari quali olio e castagne, questi provvedesse a diminuire, arbitrariamente, un’ammenda dell’importo di circa 3.000 euro. La sanzione era stata comminata il 15 novembre del 2018 da due ispettori della citata Azienda sanitaria, che avevano rilevato, nell’ambito di un accesso ispettivo ad un cantiere comunale sito in località Scardiati di Petilia Policastro, delle violazioni in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. La modifica del verbale ispettivo (che era stato redatto in occasione dell’avvenuto controllo al cantiere) aveva comportato una riduzione della sanzione pecuniaria e un indebito vantaggio nell’ambito di due procedimenti penali instaurati presso la Procura di Crotone, per il responsabile dei lavori e il titolare dell’impresa edile che stava svolgendo i lavori di pulizia cunette della strada interpoderale per conto proprio del comune di Petilia Policastro.

Molestie in cambio di lavoro

È stato infine possibile far luce su un caso di concussione e violenza sessuale avvenuto il 27 luglio 2018. Una madre ha dovuto infatti subire delle molestie sessuali da parte di un amministratore pubblico al quale si era rivolta per trovare un posto di lavoro per il proprio figlio.

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