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Vibo, soldi “sporchi” a San Marino: due condanne

Tre anni e 4 mesi di reclusione a Giorgio Galiano (genero del narcotrafficante Vincenzo Barbieri) e al direttore del Credito Sanmarinese. Assolti tutti gli altri imputati

Due tronconi, identico capo d’imputazione (riciclaggio aggravato dal metodo mafioso), due Stati e differenti sentenze. Imputati in pratica condannati a San Marino e assolti a Vibo Valentia, tranne due posizioni su cui sono state unanimi la decisione del Commissario della legge della repubblica del Titano e quella del Tribunale collegiale di Vibo (presidente Chiara Sapia). Tra l’inchiesta – denominata “Decollo money” e incentrata sul tentativo del broker del narcotraffico Vincenzo Barbieri (assassinato nel 2011) di mettere le mani sul Credito Sammarinese – e tra un procedimento e l’altro per mettere la parola fine al giudizio di primo grado ci sono voluti dieci anni tondi tondi. Processo che a Vibo, dove l’inchiesta si è di fatto sbriciolata, si è concluso con due condanne e ben ventidue assoluzioni. In particolare le condanne a tre anni e 4 mesi di reclusione più il pagamento di 4mila euro di multa ciascuno , riguardano Giorgio Galiano (ex genero del narcotrafficante Barbieri) e l’ex direttore del Credito Sammarinese (istituto dapprima commissariato e poi chiuso) Valter Vendemini. Entrambi gli imputati, interdetti per cinque anni dai pubblici uffici, erano stati anche condannati a San Marino: 4 anni e 4 mesi Vendemini e 2 anni Galiano.
E se nel maggio del 2018 il Commissario della legge della Repubblica del Titano condannava (4 anni e 2 mesi) anche l’ex presidente dell’istituto di credito, Lucio Amati, ieri il Tribunale di Vibo lo ha assolto «perché il fatto non costituisce reato». Analoga motivazione nei confronti di Sandro Sapignoli (ex responsabile antiriciclaggio) condannato però a 3 anni a San Marino e di Luigi Passeri (componente del Consiglio di amministrazione della banca). Condanna a San Marino e assoluzione a Vibo «per non aver commesso il fatto» anche per l’avvocato Salvatore Francesco Lubiana e per il fratello commercialista Domenico Lubiana, di Nicotera, per i quali nella Repubblica del Titano la pena era stata, rispettivamente di due e quattro anni. Assolti per non aver commesso il fatto anche Luca Bressi (condannato a 2 anni a San Marino), Barbara Gabba, Domenico Macrì (Gabba e Macrì erano stati assolti anche nel 2018) e Massimiliano Sensi. Inoltre assolti «perché il fatto non sussiste» anche altri quattro vibonesi: Giuseppe Barbieri, Maria Pia Barbieri (figlia di Vincenzo), Giuseppe Ceravolo e Giuseppe Mercuri. Ed ancora nel blocco delle assoluzioni , sempre «per non aver commesso il fatto», anche Nestor Amouzou; Edgar Ernesto Castillo Rico; Giovanny Castillo Rico; Santiago Martinez Carmona; Gloria Osorio Perez; Mauricio Roa Vallarino; Monica Serafini; Sebastiano Signati; Renato Marcel Spadei Martinez e Sandro Leon Spadei Martinez.

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