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Guardavalle, gli arrestati erano ossessionati dalle intercettazioni

Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta sul traffico di droga gestito dal clan Gallace

L’ossessione per le intercettazioni telefoniche e la premura di essere puntuali nei pagamenti, da corrispondere al giovane boss Raffaele Campagna, a capo della redditizia rete di spaccio nel Soveratese. Emergono anche questi aspetti dalle pagine dell’ordinanza di misura cautelare, firmata dal gip Alfredo Ferraro, e notificata a 21 indagati dai carabinieri della Compagnia di Soverato che all’alba di martedì scorso hanno eseguito l’operazione antidroga “The Keys”, con cui hanno inferto un duro colpo alla manovalanza del clan Gallace. Una nuova retata in continuità con precedenti operazioni che avevano già smantellato organizzazioni dedite allo spaccio di droga, collegate alla potente ’ndrina guardavallese. In una conversazione del 24 giugno 2019 Rocco Colubriale, 33 anni, dice a Marco Maugeri, 34 anni, anch’egli indagato nell’inchiesta della Dda di Catanzaro: «Cerca di parlare…parla pulitu a stu telefunu…che vi è u burdellu…». E Maugeri risponde: «Ehhh…non hai capito che burdellu che è successo…successe nu burdellu…per quello telefono di m...ohh e niente …ma dove sei tu?». Una conversazione che tradisce l’evidente preoccupazione che qualcuno sia in ascolto e che possa “incastrarli”, scoprendo i loro traffici illeciti.

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