L’Asp non firmerà alcun contratto e si spenderà per attribuire i posti letto ad altre strutture pubbliche, ma anche private che si rendano disponibili. È in sostanza questa la sintesi della posizione ufficiale espressa dall’Azienda sanitaria provinciale sul caso Sant’Anna Hospital.
A parlare schiettamente all’Unione sindacale di base, dopo un’ora dal termine della riunione che si è svolta ieri all’Ufficio territoriale del governo e che sul caso della clinica cardiologica in crisi da mesi ha messo a confronto il prefetto, il commissario dell’Asp e il commissario ad acta per il Piano di rientro, è stata proprio Luisa Latella. Poche, ma ferme parole quelle pronunciate dal capo dell’Asp che dopo, un’uscita dalla Prefettura avvolta nel silenzio, ha rotto il riserbo gelando ogni speranza di rilancio.
All’orizzonte, dunque, non c’è nulla di nuovo per il management della struttura, per il personale o per i pazienti che non vogliono in alcun modo cedere ai cosiddetti viaggi della speranza. Semmai c’è un rimescolamento delle carte che punta a dare più peso al pubblico proprio per espellere dal campo il Sant’Anna Hospital.
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