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Crotone, l’affare dei permessi ai migranti: avvocato e mediatore patteggiano

In tre invece hanno deciso di essere giudicati con il rito abbreviato

Il tribunale di Crotone

Due imputati coinvolti nell’operazione “Ikaros” sono pronti a patteggiare; in tre invece hanno deciso di essere giudicati con il rito abbreviato; mentre, nei confronti degli altri dieci accusati, il pm Alessandro Rho ha reiterato la richiesta di rinvio a giudizio. Sono i numeri della prima udienza preliminare del procedimento scaturito dall’inchiesta che ha fatto luce sull’esistenza di due presunte associazioni a delinquere - formate da avvocati, poliziotti, mediatori culturali e altri pubblici ufficiali - che tra il 2017 e 2020 avrebbero lucrato sulle pratiche per i permessi di soggiorno “facili” concessi agli immigrati. Patteggiamenti e richieste di abbreviato dovranno essere vagliate dal gup del Tribunale di Crotone Michele Ciociola che dovrà decidere poi se rinviare a processo o meno gli altri dieci imputati. In sede di udienza prelimiare solo il ministero degli Interni ha chiesto di costituirsi parte civile, nessuna richiesta di questo genere è venuta dall’Ordine forense e dal Comune. I primi due che vogliono uscire dal procedimento sono l’avvocato Gianluca Malena e il mediatore culturale Jahfar Safi Zada, per i quali si profila la condanna alla pena concordata di 1 anno e 10 mesi di reclusione ciascuno. Hanno invece avanzato richiesta di rito abbreviato (che prevede lo sconto di pena di un terzo in caso di soccombenza) il poliziotto dell’ufficio immigrazione della Questura di Crotone, Salvatore Panciotto, il componente della commissione territoriale della Prefettura, Gennaro Mazza, e l’interprete Rachida Lebkhachi.

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