Sono trascorsi quasi quattro anni da quella maledetta sera del 29 maggio del 2017 in cui venne ucciso a Mileto con due colpi di pistola il quindicenne Francesco Prestia Lamberti, un ragazzo dedito allo studio e al calcio. Un omicidio brutale, di cui si è autoaccusato sin dalle prime ore un altro quindicenne del luogo che la sera stessa indicò ai carabinieri il luogo in cui sarebbe avvenuto l’efferato delitto al culmine – secondo le dichiarazioni rese dallo stesso omicida – di una discussione per motivi di carattere sentimentale.
Su questa vicenda – sulla quale esiste già una verità processuale con la condanna, da parte del Tribunale per i minorenni, del giovane reo confesso – nel settembre scorso si è registrata un’importante novità: la riapertura delle indagini da parte della Procura di Vibo Valentia alla luce soprattutto di quanto emerso nel corso di una trasmissione delle Iene dell’ottobre 2018, tant’è che sono stati anche risentiti dal procuratore Camillo Falvo e dal sostituto Ciro Luca Lotoro i genitori della vittima: Marzia Luccisano e Guido Prestia.
Ma dopo l’annuncio della riapertura delle indagini non è emersa, da quanto si sa, nessuna ulteriore novità. «La verità – afferma la mamma di Francesco, Marzia Luccisano – tarda ad arrivare. Né a noi e né al nostro avvocato Giovanni Vecchio sono state comunicate novità. Io sono scoraggiata. Tutto questo è assurdo. Nella vicenda – continua – sono coinvolte sicuramente altre persone ed, inoltre, ancora a distanza di quattro anni non si conosce il luogo esatto dove è stato ucciso Francesco».
L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Calabria
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia