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Sant’Anna Hospital di Catanzaro, fumata nera in Prefettura. Il Cda: svolta entro martedì o chiudiamo

Ancora un nulla di fatto sull’infinita vertenza della clinica cardiologica

Il centro specialistico Sant'Anna Hospital di Catanzaro

«Una firma entro martedì o si chiude». L’incontro tra il management del Sant’Anna Hospital e il prefetto, Maria Teresa Cucinotta, ieri non ha avuto l’esito sperato, la mediazione attesa non è scattata e il tutto pare anzi essersi chiuso con un nulla di fatto. Per la clinica cardiologica adesso la chiusura è dunque ben più di un semplice rischio. Il countdown verso il baratro è scattato ufficialmente perché, all’uscita dalla prefettura, il presidente del Consiglio d'amministrazione, Gianni Parisi, non ha perso tempo e ha convocato i dipendenti per una diretta streaming che ha messo sul piatto il dramma della struttura senza filtri, forse come non era mai accaduto prima: «Se nulla accadrà entro fine mese, il primo giugno sarò costretto a portare i libri in tribunale». Dopo sei mesi di battaglie intrise di determinazione e tentativi, Parisi ha tracciato così la deadline che, salvo un tempestivo cambio di rotta dell’Azienda sanitaria provinciale, segnerà la fine di una storia sanitaria che risale al 1962. Il Sant’Anna Hospital, in effetti, fa cardiochirurgia dal 1999, ma nel capoluogo di regione operava da ben 37 anni prima. Tra i dipendenti c'è pure chi nella clinica di Pontepiccolo è nato e ieri ha vissuto il suo giorno più nero. Una cinquantina quelli che hanno gettato la spugna accettando contratti Co.co.co. o a tempo determinato in altre strutture. Chi resta inizia a guardarsi intorno sognando realtà meno difficili, ma la speranza dei più è che entro martedì arrivi il lieto fine atteso dal 24 dicembre scorso.

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