Tre mesi di tempo sono stati concessi al Ministero dell’Interno per consegnare tutti gli atti che nel febbraio scorso portarono allo scioglimento del Comune di Guardavalle (Catanzaro) per presunti condizionamenti della criminalità organizzata. La decisione è contenuta in un’ordinanza pubblicata nell’ambito di un ricorso proposto dall’ex amministrazione con in testa Giuseppe Ussia, ex sindaco del piccolo borgo della Calabria ionica. Lo scioglimento del comune è stato deciso all’esito di accertamenti dai quali sarebbero emerse forme di ingerenza della criminalità organizzata che avrebbero esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialità dell’attività comunale. Il Tar, ritenendo «in esito alla valutazione bilanciata dei contrapposti interessi, che allo stato risulta recessivo l'interesse dei ricorrenti alla sospensione dei provvedimenti impugnati», ha considerato però che la relazione prefettizia, nonché la relazione della Commissione di accesso comunale nominata, il decreto di nomina della stessa Commissione e la relazione del Ministro «costituiscono atti la cui conoscenza in forma integrale e priva di 'omissis' è propedeutica alla decisione del Collegio nonché alla piena difesa delle parti costituite nell’ambito dell’odierna controversia». Da ciò, l'ordine di produrre tutti gli atti in versione integrale, con l'avvertenza che «la conservazione e l’ostensione degli stessi a tutte le parti del giudizio sono sottoposte alle cautele" previste dalla legge, circoscritte al solo ambito processuale. Udienza di discussione del ricorso nel merito già fissata il 17 novembre prossimo. (ANSA).
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