«Prendiamo atto della sentenza del Consiglio di Stato, che conferma la decisione del Tar, dello scorso dicembre, di tornare al voto in 4 sezioni del Comune di Lamezia Terme. Come sempre, rispettiamo la magistratura e le sue sentenze».
Lo affermano, in una nota congiunta, i componenti del Tavolo progressista per Lamezia Terme: Franco Lucia (Pd), Rosario Piccioni (Lamezia Bene Comune), Eugenio Guarascio (Nuova Era) e Giuseppe d’Ippolito (M5S).
«Purtroppo abbiamo dovuto assistere – proseguono – ad una vicenda che ha portato la nostra città ad un nuovo commissariamento, ad uno stallo istituzionale che l’ha messa in una situazione di oggettiva debolezza politica. La commissione guidata dal prefetto Priolo ha operato con impegno e talvolta ha sbloccato pratiche ferme da tempo, anche riuscendo ad intercettare finanziamenti significativi per la nostra città; per esempio l’ammissione del Comune al progetto “Abitare”, del Ministero delle Infrastrutture, e la richiesta di realizzare un punto vaccinale presso il centro polivalente di Via De Filippis, completato nel 2015 e fermo da oltre 6 anni».
«Dobbiamo però evidenziare tante criticità – proseguono i tre esponenti politici – sul fronte del decoro urbano, della cura del verde e della gestione ordinaria, alle quali i commissari non hanno dato adeguate risposte. È evidente che Lamezia ha bisogno di tornare prima possibile alla normalità democratica. Una città senza gli organi legittimati dal voto si trova in condizioni di evidente marginalità, soprattutto alla vigilia di importanti sfide per i Comuni, intanto quella del Recovery Plan. Al sostanziale immobilismo dei dodici mesi dell’amministrazione Mascaro, hanno fatto seguito sette mesi di incertezza, complice anche l’emergenza sanitaria. Oggi la nostra città è dunque isolata nel contesto regionale, con palpabile rassegnazione e stanchezza da parte dei cittadini». «Lamezia torni al più presto al voto. Si lavori – concludono Lucia, Piccioni, Guarascio e D’Ippolito – per svolgere le elezioni il prima possibile, perché la città possa avere sindaco, giunta e consiglio comunale democraticamente eletti».
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