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Catanzaro, imbrattata con lo spray l'auto dell'attivista Lgbt Davide Sgrò

Raid notturno contro l’attivista Lgbt Davide Sgrò, la sua auto infatti è stata ricoperta di scritte e insulti. Immediata è scattata la denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. Secondo quanto raccontato dalla stessa vittima, ieri mattina sarebbe stato avvisato da una vicina che appena uscita di casa ha notato la vettura di Sgrò imbrattata con la vernice spray. Il giovane, noto in città per le sue battaglie contro l’omofobia, ha subito informato i carabinieri dell’accaduto.

I militari dell’Arma, secondo quanto si è appreso, avrebbero già prelevato le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. In queste ore si stanno visionando le riprese nella speranza di poter dare un volto e un nome agli autori del gesto. Quella presentata ieri da Davide Sgrò è la sua settima denuncia per episodi di intolleranza.

«Sono molto amareggiato - ci ha detto raggiunto telefonicamente - . Ho alcuni sospetti su soggetti che già in passato si sono resi protagonisti di offese e aggressioni nei miei confronti. Spero che le forze dell’ordine possano fare piena luce su quanto accaduto». In serata il Pd catanzarese ha espresso solidarietà all’attivista.

"Grazie perché mi state inondando di messaggi. Ce ne sono pochi offensivi e continuano ad essere i soliti. Dai miei concittadini, sinceramente non mi aspettavo una vicinanza così. Sono esterrefatto di come mi arrivino ancora messaggi e minacce a sfondo omofobo. Mi dispiace davvero per chi pensa sia una farsa... Oggi, dopo un forte sfogo, sono andato subito a denunciare tutto ai carabinieri di S. Maria di Catanzaro, che mi hanno accolto bene e mi hanno confortato". Così, in un lungo post sui social, Sgrò si sfoga per l'accaduto e ringrazia per la solidarietà.
"Mi dispiace - continua l'attivista - se ancora oggi succedono queste cose, se ancora oggi il problema è essere eccentrico o esporsi a tutti i costi. Purtroppo, per chi lo voglia o no, questo è il mio carattere e la mia persona che non cambierò mai a costo di rimanere solo come lo sono stato in passato, due anni senza il sostegno di nessuno. Ma fortunatamente mi sono rialzato sempre. Ho sempre combattuto e lo farò sempre.... E ancora non ho finito. Questa sarà una guerra, una battaglia che si colorerà di libertà per tutti. Ve lo prometto".

Nei giorni precedenti, l’attivista aveva criticato le affermazioni del presidente della Regione, Nino Spirlì, contro il Ddl Zan. Tra gli attestati di solidarietà, anche quello della Funzione Pubblica Cgil Calabria: «L'imbrattamento della sua automobile con insulti riferiti al suo orientamento sessuale rappresenta la rinnovata certezza della circostanza che siamo ancora distanti dal raggiungimento di una società matura e capace di far convivere libertà e uguaglianza. La battaglia sui diritti civili e sociali - ha spiegato il sindacato - cammina ancora ad una velocità troppo timida ed episodi come quello di ieri rappresentano un salto nel vuoto, anzi un salto indietro di centinaia di anni». Oltre a confermare la necessità di aprire un dibattito e confronto sui temi della lotta alla transfobia e quindi ai principi alla legge Zan, la Funziona pubblica Cgil Calabria aderisce a quanto sostenuto da Giuseppe Valentino, segretario generale della Filcams Cgil Calabria, sulla necessità di colorare il capoluogo con i colori dell’arcobaleno. «E quindi - scrive la Fp Cgil - accogliamo con entusiasmo e spirito di iniziativa la proposta di organizzare un Gay Pride a Catanzaro. Il sindacato ha aggiunto: «Noi crediamo che si tratterebbe della risposta più netta e forte alle parole inconcepibili del presidente della regione, Nino Spirlì, il quale ha sostenuto che se avesse un figlio che partecipa al gay pride lo prenderebbe a calci nel sedere. Abbiamo bisogno di contrastare questa violenza, così spregiudicata e discriminatoria. E siamo disposti a farlo in una piazza libera, partecipata, colorata. Per Davide, per tutti gli attivisti Lgtb, per chiunque ancora oggi ha paura di vivere liberamente la propria sessualità perchè costretti e prigionieri di una società colma di odio, discriminazione e violenza».

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