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Badolato e lo strano caso dello yatch da oltre mezzo milione "scomparso" nel nulla

A presentare denuncia è stato Luigi Alecce ma per gli inquirenti la barca era di Umberto Gigliotta. La telecamera di sorveglianza puntata sulla banchina proprio in quei giorni era stata scollegata

Il palazzo di giustizia di Catanzaro

Uno yacht di lusso da oltre mezzo milione di euro svanito nel nulla senza lasciare alcuna traccia. È il mistero che affiora tra le migliaia di atti che compongono l'inchiesta “Basso profilo” che ha svelato gli intrecci tra una parte della politica locale e alcuni imprenditori in odor di ‘ndrangheta. Per i carabinieri infatti c'è qualcosa che non torna nella ricostruzione del furto.

Proprietario, almeno sulla carta, dell'imbarcazione è Luigi Alecce ritenuto dagli investigatori vicinissimo a Umberto Gigliotta, il 39enne imprenditore catanzarese figura centrale nell'inchiesta della Dda.

È Alecce a presentarsi ai carabinieri di Badolato per fare denuncia di furto presumibilmente avvenuto nel porto Bocche di Gallipari. Le sue dichiarazioni però non convincono affatto i carabinieri che pochi giorni dopo avviano gli accertamenti non per furto ma con le ipotesi di simulazione di reato, danneggiamento di beni assicurati e falso.

Alla Procura della Repubblica vengono segnalati per questi reati Alecce, Umberto Gigliotta e Andrea Leone (anche lui indagato in Basso profilo). Gli investigatori partono proprio dal verbale del “presunto” proprietario dello yacht e annotano che durante la denuncia non ricordava il nome della barca, era emerso che non aveva la patente nautica e non aveva uno skipper, non ricordava nemmeno quando gli era stata consegnata la barca da mezzo milione di euro.

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