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Catanzaro, falsificò le firme di due clienti: condannato l’avvocato Mellea

La Cassazione conferma la sentenza della Corte d’Appello

Diventa definitiva la condanna per falsità ideologica in certificati per l'avvocato catanzarese Gennaro Piero Mellea. È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal legale calabrese. Il 10 luglio scorso la Corte d'Appello di Catanzaro aveva confermato la condanna per Mellea per avere, nell'esercizio della professione di avvocato, falsamente attestato l'autenticità delle firme di due clienti apposte in calce ad un atto di citazione per danni depositato presso il Giudice di pace di Catanzaro, firme disconosciute dai clienti stessi che avevano già ottenuto dalla controparte, un'agenzia di assicurazioni, il detto risarcimento. Nel ricorso Mellea aveva sostenuto che si era arrivati alla condanna senza aver effettuato una perizia grafologica ma solo sul disconoscimento delle proprie sottoscrizioni da parte dei suoi assistiti. Aveva poi spiegato che in quel periodo nel suo studio erano presenti anche vari collaboratori e che le scritture di comparazione acquisite erano poi macroscopicamente diverse. Inoltre aveva lamentato l'omessa assunzione di una prova decisiva. Non si era, infatti, proceduto all'escussione dei due clienti, le cui firme si erano ritenute contraffatte.

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