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Catanzaro, regge l’inchiesta “Cuore Matto”. Tre persone finiscono a processo

La decisione del gup sui presunti illeciti del Sant’Anna Hospital

Il centro specialistico Sant'Anna Hospital di Catanzaro

Truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture, violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato, rifiuti di atti di ufficio, per queste accuse il gup del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco ha rinviato a giudizio tre persone coinvolte nell’inchiesta Cuore Matto, il fascicolo che ha svelato i presunti illeciti avvenuti all’interno della clinica Sant’Anna. Finiscono a processo Rosanna Frontera, 56 anni, di Catanzaro, legale rappresentante della casa di cura “Villa Sant’Anna s.p.a.”; Giuseppe Failla, 65 anni di Catanzaro, ex direttore generale; e Domenico De Fazio presidente della commissione aziendale per l’accreditamento sanitario dell’Asp. A giudizio anche il Sant’Anna Hospital. Stralciata per motivi di salute la posizione di Gaetano Muleo, 75 anni di Catanzaro ma residente a Perugia, direttore sanitario della casa di cura dal 2010 fino ad agosto del 2019. Hanno chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare l’Asp e tre cardiologi che hanno lavorato nella clinica catanzarese. La prima udienza del processo è stata fissata per il 15 marzo prossimo.

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