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Catanzaro, appalti grazie a politici “amici” ma Grande Aracri i nomi... non li ricorda

A tenere i rapporti con gli ambienti istituzionali sarebbe stato il referente catanzarese Gennaro Mellea

«Di queste farmacie io non so niente, non era nel programma prima che mi arrestassero». Le risposte fornite dal boss Nicolino Grande Aracri sull'inchiesta Farmabusiness sono la sintesi del comportamento avuto davanti ai magistrati della Dda di Catanzaro.

Un sapiente mix di dichiarazioni dettagliate e incredibili amnesie. L’aggiunto Vincenzo Capomolla e il pm Domenico Guarascio puntano la loro attenzione su Domenico Scozzafava antennista che secondo la Dda sarebbe stato il punto di contatto tra la cosca e l'ambiente istituzionale catanzarese. Grande Aracri prima dice di non sapere chi sia ma, dopo le contestazioni dei magistrati, ricorda perfettamente che sarebbe stato a casa sua per piazzare telecamere di sorveglianza. Avrebbe fatto più visite spesso accompagnato da Gennaro Mellea «referente» del clan su Catanzaro.

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