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Catanzaro, le cosche infiltrate anche nel sindacato. Il pentito: decidevamo noi le assunzioni

Il verbale di Santo Mirarchi allegato all’inchiesta

Il palazzo di giustizia di Catanzaro

I clan sarebbero riusciti a infiltrarsi anche nelle organizzazioni sindacali. A quanto emerge in uno degli interrogatori rilasciati dal collaboratore di giustizia Santino Mirarchi e ora allegati agli atti dell'inchiesta Basso Profilo, l’indagine che ha svelato l’intreccio di interessi illeciti tra una parte dell’imprenditoria, alcuni esponenti politici e i clan della ‘ndrangheta.
Al centro del colloquio di Mirarchi con i magistrati della Dda c'è la figura dell'imprenditore Antonio Gallo elemento centrale dell’inchiesta Basso profilo. Il “principino”, come viene chiamato, avrebbe beneficiato, secondo Mirarchi, dell'appoggio concreto di esponenti di primo piano del clan Arena che avrebbero «costretto le ditte di costruzione a comperare indumenti da lavoro da Gallo». L’imprenditore da parte sua garantiva che una parte di quel denaro finisse nella “bacinella” del clan di Isola. Ma i soldi da parte di Gallo sarebbero giunti agli affiliati anche attraverso un altro canale. Per farlo il “principino” avrebbe creato un patronato sindacale «dal quale venivano attinti gli operai (tutti iscritti a quel sindacato) da imporre alle imprese».

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