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Costa di Vibo nel degrado, il dossier arriva in Procura

Rifiuti, fogna e sterpaglie sulle vie: «Si mette in pericolo la comunità»

Arriva l’estate e restano i problemi. Anzi, peggiorano e hanno la forma del degrado e l’olezzo di una discarica. È una denuncia corredata da un dossier fotografico quella che Giovanni Patania, coordinatore provinciale della Confasila, ha inviato venerdì al Comune (al comandante della Polizia locale, al sindaco Limardo e ai dirigenti Teti e Scuglia) e per conoscenza al procuratore Camillo Falvo.

Una missiva – solo l’ultima considerato che già il 22 aprile ne aveva inviata un’altra – per «denunciare, nonostante il periodo estivo, il continuo stato di degrado che persiste nelle marinate malgrado le mie continue segnalazioni».

Tanti appelli, moniti e denunce ma oggi quello che resta sono i problemi. E, in tal senso, è un ennesimo invito ad intervenire per la «sicurezza» delle persone e per «evitare di far svanire quel poco di turismo che ci resta».

Quindi, inizia il cammino attraverso le vie delle frazioni, che il sindacalista percorre fotografando ogni passo, ogni discarica, ogni sterpaglia. Da «via delle Barche e dal fosso Bravo, dove dai pozzetti della fogna fuoriesce una puzza nauseabonda con serio rischio igienico sanitario», come nelle vicinanze di un locale sempre sulla via «il quadro elettrico dell’impianto di sollevamento è rotto e pericoloso». Così all’incrocio «di via del Pescatore in prossimità della cabina elettrica dove c’è la presenza di amianto (già segnalato circa 1 mese fa all’assessore all’Ambiente)».

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