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La firma sul contratto 2021 non c’è: i vertici del Sant’Anna contro l’Asp di Catanzaro

Il management della clinica invoca la rimozione dei commissari. Sul bilancio (bocciato) dell’Azienda pesa anche un debito mai saldato

Prima la bocciatura targata Guido Longo, poi il blitz tra gli uffici di Catanzaro e Lamezia del Sant’Anna Hospital e il bilancio 2019 riporta l’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo di regione sotto i riflettori di uno scontro che sembrava chiuso e che invece è aperto più che mai. Tra le ragioni della bocciatura ufficializzata dal commissariato ad acta per il Piano di rientro c’è, in effetti, anche un gruzzolo di quasi sei e mezzo di euro, certificato da una sentenza passato in giudicato, che la clinica cardiologica ancora a rischio chiusura rivendica da tempo e in ogni modo.

Da qui la scelta di vertici, dipendenti e sindacalisti dell’Unione sindacale di base che ieri hanno rotto il silenzio e si sono presentati all’Asp. Con loro anche il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Sergio Costanzo. Avrebbero voluto incontrare la triade commissariale o quantomeno il direttore amministrativo e il direttore sanitario.

Uffici deserti (su tutto il caos il deputato dei 5 Stelle, Paolo Parentela, ha annunciato un’interrogazione parlamentare) hanno cristallizzato un altro buco nell’acqua che ha spinto il presidente del Consiglio d’amministrazione del Sant’Anna Hospital, Gianni Parisi, e il direttore sanitario della struttura, Antonio Soccorso Capomolla, a rivolgersi alle forze dell’ordine. La polizia è arrivata e ha preso atto dei fatti, ma la partita era e resta senza soluzione. Da un lato c’è l’assegnazione del budget 2021, ben 26 milioni di euro, che rimane sulla carta e dall’altro la mancata firma del contratto per l’anno in corso che condanna la clinica a un’agonia senza fine.

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