È una storia emblematica di una realtà che a Lamezia passa troppo spesso sotto silenzio. Molti fanno finta di non vedere, ma l’usura è un fenomeno storicamente diffuso in città, tanto da essere al centro dell’allarme lanciato dalla Dia nella sua ultima relazione semestrale. Per certi versi è dunque senza precedenti ciò che ha fatto emergere la sentenza con cui un imprenditore e il suo commercialista sono stati condannati in primo grado per aver sottoposto, secondo l’accusa, a tassi usurari un altro imprenditore che nel frattempo ha dovuto chiudere la sua attività e trasferirsi altrove.
Le pene comminate dal Gup Rossella Prignani all’imprenditore Giuliano Caruso e al commercialista Gianfranco Antonello Muraca (2 anni e 8 mesi di reclusione per il primo e 1 anno e 4 mesi per il secondo) sono più alte di quelle invocate dalla pm Marta Agostini e sono comunque non definitive. La verità giudiziaria su questa vicenda sarà infatti acclarata negli eventuali e successivi pronunciamenti dei giudici d’Appello e di Cassazione, intanto però in primo grado è stato messo un punto fermo, che ha portato anche a una confisca da 110mila euro.
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