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Da Tel Aviv a Girifalco fratelli ebrei sulle tracce del loro bisnonno

Due giovani mossi dal desiderio della nonna che non sa dove è sepolto il padre

Per recuperare la memoria della propria famiglia due giovani Edoardo e Giuseppe hanno viaggiato da Roma e da Tel Aviv fino a Girifalco, sulle tracce del proprio bisnonno Moshe, che trascorse gli ultimi tre anni della sua vita nell’ospedale psichiatrico della cittadina. Una storia struggente che racconta l’amore di due nipoti verso la propria nonna che, prima di morire, vuole sapere dove riposano le spoglie del proprio padre, ma anche una storia che intreccia il dramma dell’Olocausto e delle persecuzioni naziste, con la malattia mentale e, quindi, con Girifalco e il suo manicomio. Moshe arrivò da Rodi Egeo a Girifalco nel 1940 e qui morì tre anni dopo, lontano dalla sua famiglia che, in pieno conflitto mondiale, a malapena riusciva ad avere sue notizie. Moshe fu ricoverato nell’ex manicomio a seguito di una forte depressione causata dalla chiusura, avvenuta alla fine degli anni Trenta, della sinagoga di proprietà della famiglia, cui lui, da ebreo osservante, era molto devoto. Per curarsi, dunque, fu mandato a Girifalco.

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