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Strade vibonesi le più insicure d’Italia. Dal 2017 in vetta per tasso di mortalità

I report del ministero delle Infrastrutture le classifica pericolose

Rete viaria vibonese al collasso. Fino adesso gli Enti preposti alla gestione hanno effettuato degli interventi tamponi che non hanno sortito alcun risultato sul piano della sicurezza. Il “disastro” è sotto gli occhi di tutti, dopo che si sono spesi, a quattro mani, centinaia di milioni di euro in lavori, a volte, inutili. «Purtroppo – ha sottolineato un tecnico del settore Viabilità regionale – si sono buttati soldi dalla finestra. Regione e Province sono abituati ad effettuare lavori di manutenzione ordinaria che di fatto non hanno migliorato la percorribilità stradale. Gli interventi che si fanno su alcuni snodi viari si limitano al rifacimento dell’asfalto, che con le prime piogge viene trascinato via, al taglio delle erbacce e alla pulizia delle cunette. In alcuni casi questi lavori vengono effettuati anche due volte l’anno con scarsissimi risultati e tanto spreco di denaro. Basta percorrere, in lungo e largo, la provincia di Vibo Valentia per rendersi conto che i due Enti hanno sbagliato, quasi tutto, nelle modalità di intervento. La sicurezza sulle strade provinciali si realizza con progetti di breve, medio e lungo termine. Su alcune arterie, che collegano l’entroterra con il litorale (Statale 18, ex 522, Bivio Cessaniti-Drapia-Tropea, Cessaniti-Briatico, Zungri -Zambrone, Vibo Valentia Frazione Marina, Vibo Valentia-Triparni- Portosalvo), gli interventi devono essere radicali con la modifica degli stessi tracciati ormai vecchi da secoli».

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