I medici convenzionati del “118” restano sul piede di guerra e diffidano l’Asp alla restituzione degli importi trattenuti nell’ambito della vertenza sull’indennità oraria per le prestazioni aggiuntive. Una richiesta doppia che si snoda sia tramite un legale che attraverso il sindacato autonomo Saues. La richiesta avanzata dall’avvocato Antonio Pileggi fa leva intanto sulle previsioni della legge di conversione del decreto Sostegni, che all’articolo 24 bis stabilisce che al fine di tutelare il servizio sanitario e di fronteggiare l’emergenza epidemiologica “le somme corrisposte al personale medico convenzionato addetto al servizio di emergenza-urgenza fino al 31 dicembre 2020, a seguito di prestazioni lavorative rese in esecuzione di accordi collettivi nazionali di lavoro o integrativi regionali regolarmente sottoscritti, non sono ripetibili, salvo che nei casi di dolo o colpa grave”.
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